Continuous Discovery Habits
Discover Products that Create Customer Value and Business Value
Teresa Torres
Il libro è adatto a Product Manager, Engineer e Product Designer che lavorano in aziende che sviluppano il proprio prodotto digitale.
L’inglese è abbastanza semplice e il testo è ricco di riferimenti e consigli pratici — lo considererei un vero manuale da tenere in libreria, da consultare ogni tanto in base alla fase di lavoro.
Il punto centrale è la differenza tra una discovery “una tantum” e una discovery continua. che molte aziende fanno ricerca con gli utenti solo nelle fasi iniziali di progetto o quando qualcosa non funziona. L’approccio della Continuous Discovery invece invita a rendere la ricerca una pratica costante e integrata nel lavoro settimanale del team, con piccoli esperimenti frequenti e iterazioni rapide.
Ecco alcuni punti principali punti che mi hanno colpito:
- La ricerca con gli utenti dovrebbe coinvolgere tutte le persone del team, non solo designer o product manager. Questo crea insight condivisi e riduce lo scollamento all’interno del team.
- Fare ricerca con gli utenti significa anche solo 5 minuti di intervista a settimana. L’obiettivo non è un’analisi scientificamente accurata, ma testare velocemente ipotesi sul campo.
- Interessante la strutturazione delle opportunità con l’Opportunities Solution Tree: una mappa con i KPI in alto e le ipotesi sotto, con la prioritizzazione che avviene confrontando i branch fratelli.
- Molti principi di approccio a problemi e soluzioni richiamano quelli già noti nel Design Thinking — segno che c’è ancora bisogno di spiegarli invece di darli per scontati.
- La parte su come validare le ipotesi è molto sovrapponibile a Testing Business Ideas (che infatti viene citato)
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